Da Pier Dom 20 Mag 2012, 19:01
C'è un pizzico di tricolore nel trionfo del Chelsea a Monaco, contro il Bayern. È tutto di Roberto Di Matteo il merito di aver cambiato pelle ai "blues" dopo un avvio di stagione zoppicante sotto la guida di Villas Boas. Ha ricompattato il gruppo storico, ha responsabilizzato nuovamente Terry, Lampard, Drogba, la spina dorsale di una squadra che pur non avendo mai dominato nei doppi confronti che hanno preceduto la finale col Bayern, ha lottato con i denti per riscuotere il suo credito con la fortuna dopo la finale persa ai rigori nel 2008, a Mosca, contro il Manchester United.
Dalle lacrime del 2008 al trionfo del 2012,Allora fu il capitano John Terry a disperarsi in lacrime sul prato dopo 120' e uno scivolone fatale dal dischetto del rigore. Ieri sera la sua fine l'ha fatta Bastian Schweinsteiger quando il suo penalty si è infranto sul palo alla sinistra di Cech. E chissà quanto avrebbe pagato lui, capitan Terry, per tirare quell'ultimo rigore che si è solo goduto dalla tribuna per la squalifica che gli è stata inflitta dopo l'espulsione in semifinale. Ma è andato tutto come doveva andare. Il gol decisivo lo ha segnato Didier Drogba, che la Coppa con le orecchie la inseguiva con una smania particolare per lasciare un segno indelebile nella storia, sua personale e del club londinese che se la aggiudica per la prima volta , prima di andare a svernare ricoperto d'oro in Cina. Un colpo durissimo per i bavaresi, più forti sul piano fisico e tecnico, che contavano sulla suggestione casalinga per spezzare il tabù delle finali perse rocambolescamente (come nel 1987 a Vienna contro il Porto, in vantaggio per 1-0 a un quarto d'ora dalla fine e superati poi per 2-1 o nel 1999 a Barcellona, contro lo United , rimontati con due gol nei minuti di recupero. E invece niente, anche questa volta il gol all'83', coronamento di una gara votata all'attacco e a larghi tratti dominata sia nei tempi regolamentari che nei supplementari, non è bastato.
È la notte di Cech e Drogba, mentre sulla lista nera finiscono Robben e Schweinsteiger in compagnia del tecnico Heynckes: sostituendo sul finale Muller con Van Buyten ha di fatto rinunciato a fare la voce grossa mostrando un po' di timore. Il marchio di fabbrica del Chelsea quest'anno non è certo il calcio champagne. Esattamente come per superare il Barcellona in semifinale i "blues" si sono arroccati nella propria metà campo facendosi vivi solo sporadicamente dalle parti di Neuer. Una difesa solida e ordinata e un predominio sulle palle alte. Il resto lo ha fatto il Bayern sprecando occasioni che nessuno può permettersi di lasciare per strada in una finale secca e che sembrano ( e si riveleranno tali) segni premonitori dell'abbandono della propria buona stella.
Dopo tanta corsa e un grande forcing verso la porta di Cech costellato di errori clamorosi sotto rete, il Bayern passa in vantaggio con un gol che non è certo destinato, per fattezze, a passare alla storia. Un colpo di testa di Muller a schiacciare su cross di Schweinsteiger, palla che rimbalza a terra e si infila in rete. È l'83'. Il pubblico di fede bavarese esplode e comincia la festa. In fondo si tratta di tenere a bada il Chelsea per una decina di minuti e se Neuer fino a quel momento non si è neppure sporcato i guantoni un motivo deve pur esserci, ma il Re Leone è in agguato.
Al 43' corner dalla destra di Mata e Drogba in elevazione infila il portiere tedesco con un colpo di testa superbo. Dopo una partita tiratissima si fanno sentire acciacchi e stanchezza, qualcuno accusa dei crampi. Inevitabile che la gara si trascini ai supplementari dove il Bayern riparte di slancio e ha subito l'occasione per riportarsi in vantaggio sul rigore concesso per un fallo sciocco di Drogba su Ribery.
Si diceva di Robben: ieri sera è parso proprio uno di quei giocatori fortissimi che non sanno fare la differenza quando conta davvero. Una lettera scarlatta che ha marchiato tante star prima di lui. L'olandese dal dischetto calcia malissimo e non angolato. Cech non deve neppure strafare per respingergli il tiro. I bavaresi tornano alla carica ma Van Buyten, su assist di Olic, si divora un altro match ball.
L'incubo dei rigori si ripresenta davanti al Chelsea come un fantasma molesto e infatti dopo il primo centro di Lahm, Mata sbaglia. Il Bayern trasforma con Gomez e con il portiere-rigorista Neuer (impeccabile nell'anomala veste), il Chelsea tiene accese le speranze con David Luiz , Lampard e Cole. Poi tutto si ribalta con gli errori in sequenza di Olic e Schweinsteiger. La breve rincorsa di Drogba è l'anticamera di un sogno che si avvera. Il Chelsea è campione d'Europa e per la prima vola la Coppa prende la strada di Londra.
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